Io Sono una Persona
Consapevoli che le forme della lingua che parliamo influenzano fortemente il pensiero cognitivo e dei valori, da due anni lavoriamo al progetto della modifica del linguaggio prima di tutto istituzionale e in seguito corrente nel rispetto dell’uguaglianza di genere. Nella lingua italiana il genere femminile è scomparso entro il maschile. Non sono rare espressioni come “i diritti dell’uomo”, nei codici si usa il sostantivo ‘uomo’ a indicare la persona umana e sulle carte d’identità c’è scritto ‘nato il’ neanche prevedendo la variante nato/a. E’ il maschile neutro, che ottiene due risultati: rende le donne invisibili in quanto protagoniste distinte della storia dell’umanità; rende invisibili tutti gli apporti specificamente femminili alla storia dell’umanità. Ciò ha fortemente contribuito alla costruzione e al consolidamento degli stereotipi sulle donne nella nostra società. Ripartire da una rottura linguistica e da un riassetto della nomenclatura è un primo, fondamentale passo.