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La letteratura scientifica e i rapporti nazionali sullo stato di salute della popolazione evidenziano che un numero relativamente limitato di residenti costituisce in realtà la quota prevalente di frequent user dei servizi aziendali, assorbendo la stragrande maggioranza delle risorse disponibili.
Sono pazienti accumunati da problemi di cronicità, di età avanzata, oppure di gravità della patologia.
Ci si è posti quindi il problema di come calibrare i servizi e le risorse dedicate, così da ottimizzare la qualità dei primi e la quantità delle seconde, a favore di quei pazienti che rappresentano il “core” delle attività aziendali.
A tale scopo, è stato necessario individuare dei criteri oggettivi di fragilità desumibili dai flussi informativi correnti, secondariamente quantificare il numero di soggetti “fragili” residenti sul territorio e classificarne il livello di fragilità e, infine, attivare una modalità specifica di presa in carico mirata sui bisogni dell’utente.