ASST Santi Paolo e Carlo

L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale – ASST Santi Paolo e Carlo è stata costituita dal 1° gennaio 2016 con deliberazione della Giunta Regionale n. X/4473 del 10.12.2015 ed è dotata di personalità giuridica di diritto pubblico e autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica. Ha sede legale a Milano, in via A. di Rudinì, 8. L’ASST Santi Paolo e Carlo comprende due presidi ospedalieri e le strutture territoriali. Di seguito il dettaglio dei posti letto dei due presidi, entrambi riconosciuti dal Ministero della Salute quali "Ospedali di rilievo Nazionale". L’ASST, è anche Polo Universitario, sede della Facoltà di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria e scienze infermieristiche dell’Università Statale di Milano, di cui ospita dal 1987 anche i relativi insegnamenti, grazie alla convenzione con l’allora Azienda Ospedaliera San Paolo.

Soluzioni proposte

L’ASST Santi Paolo e Carlo ha istituito una nuova funzione (GOP-Gestione Operativa Paziente) e ha digitalizzato le attività amministrative per ogni presidio ospedaliero attraverso l’utilizzo del Datawarehouse e, quindi, il monitoraggio real time dei dati.

Per ottimizzare le risorse sia strumentali che di personale, l'Azienda Socio Sanitaria Santi Paolo e Carlo, ha concentrato il processamento della routine delle provette di chimica clinica in un unico presidio utilizzando un modello di «Hub and Spoke».

Realizzazione di un centro vaccinale di tipo “Drive-Through”, nel quale gli spostamenti, l’anamnesi, l’inoculazione e il tempo di attesa post-inoculazione

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Statistiche

Numero di soluzioni 1838
Opinione più recente Riorganizzazione del servizio di assistenza socio sanitaria
Opinione meglio votata BASTA PERDITE DI TEMPO IN FILE ALLE POSTE O IN BANCA
Amministrazione più propositiva I-Tel Srl

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A ciascuno la sua parte: noi ci prendiamo la responsabilità di elencare alcune “sfide” che lanciamo a quelli che non si sono rassegnati e hanno ancora voglia di mettere la loro intelligenza e la loro creatività al servizio del bene comune. Chi raccoglie la sfida?