Data-driven health
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Heart Failure Medical Expert System (HF-MES): telemonitoraggio intelligente per pazienti con scompenso cardiaco

Partner: Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, Agenzia Regionale di Sanità della Toscana
Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – Università di Pisa
Università e Centri di ricerca
https://www.dii.unipi.it
DESCRIZIONE DEL PROGETTO

La soluzione HF-MES è un Sistema Esperto di supporto al medico nell’attivazione e gestione di un percorso di telemonitoraggio “intelligente” per pazienti con scompenso cardiaco in fase di riacutizzazione.

Il sistema, progettato per essere integrato in piattaforme di telemonitoraggio, riproduce il processo deduttivo del medico esperto nella scelta del piano iniziale di monitoraggio (tipo e frequenza delle misure) e dei successivi adeguamenti in relazione alle caratteristiche del soggetto e alla severità del quadro clinico di malattia. Vengono impiegate 30 variabili di ingresso riguardanti dati antropometrici, anamnesi fisiologica, familiare, farmacologica, clinico-patologica, parametri vitali e sintomi clinici, combinate mediante 283 regole di ragionamento.

Il sistema HF-MES è stato sperimentato in uno studio clinico controllato e randomizzato con 31 pazienti, dimostrando un’elevata grado di accuratezza nelle decisioni proposte (F1-Score=82%) ed un ottimo livello di usabilità.

OBIETTIVI DELLA SOLUZIONE

La soluzione è destinata all’utilizzo da parte della Medicina Generale, e più in generale dal personale medico impegnato nella cura delle patologie cardio-respiratorie acute sul territorio mediante l’impiego di strumenti di telemonitoraggio.

L’obiettivo principale del sistema HF-MES, integrato con una piattaforma di telemonitoraggio in grado di  rilevare e segnalare precocemente profili di anormalità nei parametri vitali misurati, è quello di favorire interventi tempestivi basati su evidenze cliniche che possano arrestare l’evoluzione verso quadri severi di malattia, evitando quindi ricoveri impropri o una prognosi infausta. Inoltre, permettendo di ottenere dati più accurati sull’eventuale velocità e severità di deterioramento del quadro clinico, favorisce interventi più aggressivi e precisi che potrebbero ulteriormente ridurre il rischio di ospedalizzazione. Tutto questo senza aumentare il carico di lavoro del medico rispetto all’attuale impiego di strumenti di telemonitoraggio.

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