Lo stress da lavoro o da non lavoro è una sindrome e non una condizione medica.Lo ha specificato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) dopo aver inserito il burnout nell’elenco delle malattie per la prima volta.E in questo tempo di pandemia si è rilevata una forte incidenza della sindrome in molti lavoratori,quasi tutti inconsapevoli di averla o comunque anche refrattari all’ammissione della stessa.In alcuni di loro poi è stata individuata la cd “sindrome da corridoio”,cioè la non capacità di distinguere tra la sfera lavorativa e la sfera della vita privata,riportando nell’una e nell’altra tensioni e stress.Tra le conseguenze dell’emergenza causata dal Coronavirus c’è l’aver sottoposto a un drammatico “stress test” tutta la macchina amministrativa pubblica del nostro Paese ed è emersa ovunque la difficoltà della macchina burocratica a rispondere in modo efficace alle esigenze del Paese di contenere al massimo la presenza di lavoratori pubblici negli uffici e contemporaneamente evitare che i servizi pubblici si fermassero totalmente con la conseguenza di un modello organizzativo statico,pensato per scenari statici.Per questo,al fine di promuovere il benessere e quindi la salute dei lavoratori,la Regione Molise ha progettato un punto di ascolto che fornirà un servizio di ascolto e di rilettura del disagio che si manifesta all’interno dei contesti lavorativi della Regione.Il colloquio permetterà, all’interno di uno spazio professionale, di analizzare e leggere la propria esperienza di disagio al fine di coglierne gli elementi causali soggettivi, organizzativi e/o afferenti al contesto più ampio e conseguentemente aiutare ad individuare eventuali azioni future personali e/o organizzative per prevenire e fronteggiare le problematiche emerse.