L’Ing. Cosimo Elefante è una persona propositiva e ricca di idee.
Dal momento del suo arrivo in Regione Puglia, circa due anni fa, ha speso tanta parte del suo tempo e delle sue energie per creare unità, coesione, coordinamento tra persone, prima che tra “entità”.
Partendo dall’ICT regionale – e dall’analisi dei sistemi, delle banche dati, dei procedimenti, dei siti/portali – ha lavorato per creare collegamenti, coinvolgendo persone, ricucendo processi, ridefinendo flussi informatici e informativi.
Realizzando Reti, interne ed esterne.
Oltre all’idea, chiara, del governo dell’Ufficio interno – articolato su specifici verticali di settore quali project/change management, tecnico-sistemistico, tecnico-giuridico –, ha, prima immaginato, e poi realizzato, un ufficio “diffuso”, chiamato RTD-diffuso, con articolazioni in tutti i dipartimenti regionali, semplificando la transizione tramite uno scambio informativo più stretto e produttivo, sempre bidirezionale.
L’RTD-diffuso è diventato, così, il nucleo essenziale della raccolta di idee sulle necessità della Strutture e parte attiva nell’attuazione dei percorsi di transizione, ma, anche, la base dei processi di co-creazione: è in questo modo, per esempio, che è stato scritto il primo Piano triennale di Riorganizzazione Digitale della regione Puglia [PRD, 2022-2024], che non è solo un triennale ICT conforme al modello AgID, ma un Piano Strategico complessivo del modello ICT regionale, che pone, sotto l’unico coordinamento del RTD regionale, la realizzazione di obiettivi primari – quali la razionalizzare dei sistemi, l’interoperabilità, il potenziamento del monitoraggio e della governance del digitale, il completamento dell’integrazione con le piattaforme abilitanti, l’accessibilità dei procedimenti amministrativi, la promozione e il completamento del conferimento automatico di dati nella piattaforma Open Data, la diffusione dell’utilizzo del Catalogo dei Servizi digitali di Regione, la creazione di un Decision Support System (DSS), la garanzia che i sistemi informativi regionali siano conformi ai principi di data protection by default e by design.
Tutti aspetti sui quali il’RTD ha avuto ampio mandato.
Un Piano ambizioso, come si vede [costituito da 26 Obiettivi Realizzativi e tante sub-azioni, molte delle quali già avviate, come l’enorme progetto per la realizzazione di un unico DSS regionale], che mostra una chiarezza e definizione dell’idea sottostante che è sicuramente tanto apprezzabile, quanto rara.
Ma la creazione di reti si è spinta oltre, fino all’ideazione di una Rete tra RTD di agenzie e in-house regionali, che, tramite un protocollo di intesa e attività già partite, beneficia dello scambio di esperienze e dello sguardo d’insieme su problemi comuni, cercandone soluzioni condivise.
Ma non solo reti “formali”.
Una “rete”, forte, è stata creata con AgID come confronto costante e diretto, di progettualità condivisa, anche, ove possibile, come “amministrazione pilota” – per esempio, il progetto sull’accessibilità in corso di realizzazione, quale sub-intervento 1.4.2 della M1C1 del PNRR, tema delicato quanto, troppo spesso, dimenticato all’interno dell’azione pubblica.
Rete, ancora e non da ultimo, quella nell’ambito delle Community Tematiche della Commissione ITD della Conferenza delle Regioni, ulteriore spazio di confronto e di azione specifica tra le regioni sul tema delle tecnologie nell’azione amministrativa e politica – con coordinamento, affidato al RTD di Regione Puglia della community “dati, open data, big data”.
Non credo serva aggiungere altro, perché tutto l’eventuale “altro” che qui non è scritto è sotto gli occhi di colleghe e colleghi regionali che, quotidianamente, hanno cominciato a relazionarsi con l’Ufficio RTD per contribuire al cambiamento in atto.