Sono andato oltre la lettera del mandato per il bene di PLUS, Comuni e Regione, non imponendo decisioni affrettate e personali ma facendole condividere.
Ho subito “rotto gli schemi” presentandomi alla prima riunione con un nuovo logo fatto fare da un amico gratuitamente mostrando efficienza e risolutezza, conquistando i sindaci e, sempre col primo provvedimento del Commissario, ho costituito la “Cabina di regia”, organo non previsto, con le otto figure apicali comunali in modo che lavorassero gomito a gomito, con me prima e tra loro successivamente.
Non essendo praticabile la soluzione Città Metropolitana, ho chiesto e ottenuto, forzando le linee guida regionali vecchie di undici anni e superate anche dal Ministero che per alcuni servizi prevede un Comune referente diverso dal Capofila, di far scrivere in Accordo e Convenzione dai Sindaci di nominare un Comune per tre anni (e non a vita), inserendo il principio di rotazione tra i quattro comuni demograficamente più popolosi. Tuttavia ogni comune si sarebbe occupato di uno o più servizi, rendendoli quindi tutti vigili sulle problematiche PLUS.
Ho svolto attività di benchmarking visionando l’attività dei PLUS più virtuosi. Ho partecipato a un bando RAS / ANCI ottenendo un finanziamento per un Centro Famiglia aumentando il prestigio del PLUS nei confronti di quegli enti e il mio personale nei confronti dei Sindaci (che avrebbero voluto il commissariamento a vita).
Ho ottenuto piena collaborazione da parte del personale dell’Ufficio PLUS e dei Comuni e sono riuscito a convincere il Ministero a consentire il caricamento dati, per la prima volta, a un PLUS commissariato, non essendosi mai verificata prima questa fattispecie essendo compito del Comune capofila. Ho fatto scrivere in Accordo e Convenzione, mettendo d’accordo i Sindaci, di destinare gli assistenti sociali retribuiti dal Ministero una tantum destinati agli ambiti deficitari, non ai Comuni ma al PLUS, visto il carico di lavoro e la penuria di dipendenti.